La disciplina dell’antropologia definì progressivamente
come proprio campo di indagine l’umanità concepita come un tutto, attraverso
sia i metodi delle scienze naturali, sia metodi propri quali le “interviste
strutturate” o l’ “osservazione partecipata”. Un lungo tragitto storico porta
quindi allo studio di quello che dapprima venne definito “primitivo” e che poi
divenne semplicemente “l’altro”. In seguito l’antropologia è diventata anche
scienza “del ritorno”, applicando riflessioni e metodologie utilizzate per lo
studio delle società tradizionali all’analisi di specifici aspetti e dinamiche
della società moderna. Le più importanti tradizioni di studio sono quelle degli
Stati Uniti (Franz Boas, Alfred Kroeber, Robert Lowie, Edward Sapir, Margaret
Mead, Ruth Benedict, Ralph Linton, particolarmente rivolta alle culture degli
amerindi e spesso impegnata politicamente), della Gran Bretagna (Alfred
Reginald Radcliffe-Brown, Bronislaw Malinowski, Edward Evan Evans-Pritchard,
Meyer Fortes, focalizzata sull’analisi del funzionamento sociale) e della
Francia, che nasce dalla sociologia di Emile Durkheim con Marcel Mauss, che si
interessò dell’analisi di società non ancora differenziate come quella europea.
Qui l’istituzionalizzazione della disciplina avvenne pienamente solo con Claude
Levi-Strauss, che esercitò un’enorme influenza con il suo strutturalismo, anche
al di fuori del campo antropologico. Per
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