mercoledì 31 ottobre 2012

Le organizzazioni sono alla ricerca di punti di riferimento



Un’azienda, in un mondo così piatto, non si può più accontentare di avere buoni prodotti e un buon marketing; la gente e le organizzazioni sono alla disperata ricerca di punti di riferimento. Se si diventa leader, se si persegue una certa strada, se si è coerenti con i propri valori e con il proprio messaggio, non importa possedere un prodotto perfetto; si perdonano alcuni errori se ci si trova di fronte a un esempio da seguire, un’immagine forte a cui potersi ispirare. g. mascitelli

lunedì 29 ottobre 2012

Il mondo bancario deve essere il promotore della ripresa dell’Italia



Mi ricordo, qualche anno fa, di avere fatto visita ad un famoso venture capitalist milanese che aveva finanziato da poco quella che sarebbe divenuta una grande impresa nel mondo della telefonia; nel suo studio c’era una grande foto che ritraeva 4 personaggi barbuti e capelloni della fine degli anni ’70 con una scritta: ‘Investireste in questi ragazzi?’. Questi giovani erano Bill Gates e i suoi collaboratori… Per questo motivo le start up sono importanti ed è fondamentale finanziarle e crederci, soprattutto in Italia. L’assenza delle banche in questo senso pesa ma mi auguro che la loro rinascita dia la possibilità di ritornare alla mentalità del dopoguerra e dei primi anni ’60 in cui il mondo bancario si è rivelato il promotore della ripresa di questo Paese. g. mascitelli

Chi ha fiducia nell'innovazione e nel progresso economico dovrebbe investire



Gli analisti di Morgan Stanley, dati alla mano, considerano i mercati azionari la scelta vincente, anche se la più rischiosa. Gli strategist dell'investment bank americana sostengono che “interrogarsi sulla superiorità delle azioni… equivale a chiedersi se, nel lungo periodo, le economie continueranno a crescere; chi ha quindi fiducia nell'innovazione e nel progresso economico dovrebbe detenere azioni in portafoglio”. E’ chiaro che le azioni aumentino: sono frazioni di aziende e queste mediamente fanno utili; se l'imprenditore medio non riuscisse a guadagnare realisticamente cambierebbe lavoro e l'ipotesi di una borsa rischiosa nel lungo periodo è l'ipotesi di una recessione permanente dove sia rischioso sia fare l'imprenditore per conto proprio che il dipendente... 

giovedì 25 ottobre 2012

Il cigno nero: accadimenti e opportunità



I due motivi che hanno reso celebre “Il cigno nero” di Nassim Nicholas Taleb (filosofo, saggista e matematico libanese naturalizzato statunitense) sono da individuare nella sua cultura tecnocreativa, data dalla laurea e dal master in scienze unita ad una profonda cultura letteraria e conoscenza dell’epistemologia e dall’esperienza come trader; ciò gli ha permesso di avere una vision a 360 gradi più uno e portarlo alla grande intuizione del “Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita”, il libro del 2007 che spiega come i cigni neri siano eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori. Il cigno nero non è soltanto l’evento non previsto tratteggiato da Taleb, ma anche una strategia implementata ad hoc affinchè la propria azienda possa diventare il cigno nero nei confronti del mercato dei competitor. Questo atteggiamento creative oriented è a portata di azienda ma è certamente necessario che questa abbia idee molto chiare e una forte dose di coraggio. D’altronde il coraggio significa ‘avere paura e agire comunque’… g. mascitelli

L’evoluzione dell’antropologia



La disciplina dell’antropologia definì progressivamente come proprio campo di indagine l’umanità concepita come un tutto, attraverso sia i metodi delle scienze naturali, sia metodi propri quali le “interviste strutturate” o l’ “osservazione partecipata”. Un lungo tragitto storico porta quindi allo studio di quello che dapprima venne definito “primitivo” e che poi divenne semplicemente “l’altro”. In seguito l’antropologia è diventata anche scienza “del ritorno”, applicando riflessioni e metodologie utilizzate per lo studio delle società tradizionali all’analisi di specifici aspetti e dinamiche della società moderna. Le più importanti tradizioni di studio sono quelle degli Stati Uniti (Franz Boas, Alfred Kroeber, Robert Lowie, Edward Sapir, Margaret Mead, Ruth Benedict, Ralph Linton, particolarmente rivolta alle culture degli amerindi e spesso impegnata politicamente), della Gran Bretagna (Alfred Reginald Radcliffe-Brown, Bronislaw Malinowski, Edward Evan Evans-Pritchard, Meyer Fortes, focalizzata sull’analisi del funzionamento sociale) e della Francia, che nasce dalla sociologia di Emile Durkheim con Marcel Mauss, che si interessò dell’analisi di società non ancora differenziate come quella europea. Qui l’istituzionalizzazione della disciplina avvenne pienamente solo con Claude Levi-Strauss, che esercitò un’enorme influenza con il suo strutturalismo, anche al di fuori del campo antropologico. Per approfondimenti: VAI AL SITO.