martedì 16 ottobre 2012

Le critiche di Paul Wilmott agli economisti



Paul Wilmott è il “geek fuori dal coro” e il più brillante dei Quant (analisti quantitativi che popolano i dipartimenti di matematica applicata, consigliano le istituzioni finanziarie e presiedono i fondi d’investimento). Ha un sito, http://www.wilmott.com/, diventato una vivace community e pubblica “The Wilmott Magazine”, un almanacco costosissimo di satira e finanza, oltre ad aver pubblicato una serie di volumi che ironizzano sul mondo della finanza. Caustiche e severe sono le sue critiche ai Quant perché secondo lui poco è cambiato dalla crisi dei subprime: “i Quant hanno scarsa immaginazione. Conoscono bene una piccola porzione di matematica ma non hanno una preparazione completa e non hanno contatto con la realtà. Ci sono talmente tanti soldi in questo business che ai Quant non conviene arrischiarsi con idee proprie”. E’ per questo che Wilmott ha deciso di tenere a Londra un corso avanzato che smantella le formule per mostrarne le debolezze; “il nodo del problema va cercato nell’ambizione di certe politiche di laureare metà della popolazione. Questo squalifica la formazione…”. Sferzante anche riguardo al rapporto tra sistema scientifico, economia e politica: “il sistema scientifico, per spirito di autoconservazione, è eccessivamente compiacente nei confronti di risultati altisonanti, a discapito di una sana (auto)critica… Gli economisti non hanno esperienza del mondo reale e non avremmo bisogno di loro se solo ci fossero più businessmen in politica”. (da Il Sole 24 Ore, 2 settembre 2012).

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