lunedì 10 settembre 2012

Un esperimento per testare lo stimolo dei sensi e la fiducia


Con il gruppo di Letizia Jervis Comba (che non credo avesse il sentore dell’effetto di questi esperimenti, sperimentava assieme a noi…) abbiamo fatto, tra gli altri, un esperimento straordinario per approfondire il rapporto con i sensi. Siamo andati in una delle vie principali della città di Urbino dalla quale partivano una serie di viuzze con scalinate che conducevano nella parte rinascimentale della città e si replicavano su una collina dove c’era una pineta. Andammo di notte e bendati perché volevamo avere una diversa percezione attraverso i sensi: se infatti si esclude un senso, gli altri vengono esaltati e poi volevamo puntare sul ‘senso’ della fiducia, perché per muoversi devi fidarti di chi ti sta davanti. Tenendoci spalla contro spalla, in modo da fare un serpentone, ci avventurammo dentro a questo posto; non ricordo i discorsi, ma ricordo che era molto difficile camminare. Dopo un po’ di tempo ci rendemmo conto che cominciavamo a muoverci con maggiore disinvoltura: camminavamo meglio perché avevamo imparato; aumentava la fiducia e la percezione del terreno attraverso il tatto e il feedback dei piedi. Arrivati nel bosco eravamo molto più sicuri; a quel punto ci separammo e procedemmo da soli in questo bosco fitto di alberi e molto scosceso. Sia io che gli altri cominciammo a prendere confidenza perché camminavamo con le mani in avanti, sebbene fosse un terreno accidentato anche per una persona non bendata. Ad un certo punto, però, mi scontrai con un albero: l’eccesso di confidenza non mi aveva fatto calcolare che, fra le due mani, c’era spazio per un albero… Caddi a terra intontito e qualcuno mi mise in bocca una fragola: fu un evento straordinario perché consisteva in un incontro sensoriale non programmato! Ad un certo punto passò una voce che ci disse di togliere le bende; ci rendemmo conto a quel punto di dove ci trovavamo, perché non lo avevamo capito. Eravamo fuori dalla città che ci stava di fronte, bellissima. Insieme, ma non legati, tornammo verso la città e cominciammo a camminare; ogni tre metri però cadevamo perché non riuscivamo più a coordinare il rapporto tra vista, equilibrio e tatto… Qualcosa aveva scombussolato il tutto. Questo esperimento ci fece capire che lo stimolo differente dei sensi cambia la percezione del mondo e della realtà, o la realtà stessa. g. mascitelli

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