I Camuni erano una popolazione che viveva in Val
Camonica (nell’arco alpino tra Bergamo e Brescia) circa 10/14.000 anni fa; per
comunicare utilizzavano incisioni rupestri ben conosciute dagli scolari di
tutta la Lombardia (la gita in val Camonica è una tappa obbligatoria di molte
scuole). I loro segni grafici incisi sulle rocce possedevano una grande
semplicità: con pochi tratti, utilizzando linee, curve e punti, riuscivano a
comunicare quello che facevano; ne sono testimonianza i loro simboli più famosi
come la rosa camuna, il sole/labirinto e le figure oranti. Sulla roccia più grande e famosa di tutto il complesso
che si chiama Naquane, ad esempio, sono rappresentati omini stilizzati con le
braccia alzate e di fianco una spirale: quest’immagine rappresenta la preghiera
al Sole. I Camuni sono così riusciti a stilizzare un concetto; immagini simili sono
state trovate in altre parti del mondo e dimostrano come il desiderio dell’uomo di comunicare in modo
semplice e di comprendere attraverso le immagini sia ancestrale e innato. E’
quello che un grafico o un comunicatore dovrebbe fare, rappresentare un
concetto rendendolo comprensibile a chiunque. Questo modo di comunicare è oggi
utilizzato in alcuni social networks come Facebook, Pinterest, Instagram e
Foresquare, in cui l’immagine ha un ruolo preponderante rispetto alla parola.
Sintetizzare e schematizzare i concetti con poche parole e molte immagini è quindi
diventata un’esigenza per comunicare in modo semplice e diretto… Dato che alcune
immagini utilizzate oggi nei social forniscono informazioni utilizzando l’arte
grafica, proprio come migliaia di anni fa, si potrebbero definire incisioni
rupestri 2.0!
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