Nella TV di oggi, in digitale e in HD, succede l’opposto
di quello che ci si aspetterebbe. Il 3D, la definizione totale, crea
un’immagine nettissima ma in questa immagine così definita si scoprono i particolari (e anche le magagne) di una
narrazione e la magia svanisce… Meglio la Tv in bianco e nero degli anni '60? La
Tv di oggi è perciò molto meno catturante della Tv degli anni ’80 e ’90; il
film visto su uno schermo piatto in alta definizione attrae decisamente meno
rispetto all’immagine in VHS del televisore di 10 anni fa, anche se era meno
perfetta. Ciò provoca alcuni fenomeni come l’allontanamento della gente dalla
televisione; non è la causa principale ma una concausa della perdita di fascino
del mezzo televisivo. g. mascitelli
lunedì 24 settembre 2012
La TV 3D non mantiene le promesse di narrazione magica: l’iperrealismo non fa parte dell’essere umano
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I miei studi antropologici: l’uomo di Neanderthal e le fiabe
Durante i miei studi di filosofia e antropologia ipotizzai
alcune conclusioni (pur senza alcun fondamento scientifico) sulla fine dei
Neanderthal. L’uomo di Neanderthal era evoluto; è possibile che si sia estinto,
ma, appunto perchè evoluto, era in grado di agire sulla natura. Gli capitò poi
di incontrare l’homo sapiens che era molto più veloce e più scaltro e, essendo
due prodotti culturali, può darsi che si siano incontrate due culture. Ho poi studiato
negli anni molte religioni e culture di tutto il mondo, diverse da quelle che
il mondo cinematografico ci ha sempre fatto vedere. Mi sono soffermato molto
sul mondo delle fiabe, quindi del metalinguaggio: una fiaba racconta un mondo
che è visto sia in orizzontale, sia in profondità; le favole sono una specie di
file densissimi che racchiudono un’intera cultura e che vanno perciò
decodificati. g. mascitelli
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venerdì 21 settembre 2012
Pierluigi Politi parla della paura
Pierluigi Politi, psicoanalista della Società
Psicoanalitica Italiana, parla della paura al Mediolanum Market Forum del 29
aprile 2009: “per come è formato il sistema nervoso centrale di noi uomini,
siamo più attrezzati per cogliere le dimensioni del pericolo che non quelle
della tranquillità e della sicurezza. Siamo perciò molto attenti alle
segnalazioni negative dell’ambiente e, quando questo viene perturbato, siamo
all’erta. Questa dimensione individuale, grazie anche alla grande velocità del passaggio
di informazioni da individuo a individuo dovuto ai moderni mezzi di
comunicazione, può dilagare e diventare un fenomeno di massa”. GUARDA IL VIDEO.
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Un cenno sugli inizi del concetto di antropologia
Con l'Illuminismo fu iniziato lo studio sistematico
del comportamento umano. In questo periodo i tradizionali studi di
giurisprudenza, storia, filosofia e sociologia si svilupparono nelle scienze
sociali come oggi le conosciamo. Poco dopo l'Illuminismo, la reazione romantica
produsse pensatori come Herder e più tardi Wilhelm Dilthey, la cui opera fu
all’origine del concetto di cultura che è alla base della disciplina
antropologica. Istituzionalmente la disciplina dell’Antropologia si sviluppò
dalla storia naturale nel XIX secolo, età dominata da massicce colonizzazioni
che portarono l’Occidente “moderno” e “civilizzato” al contatto con popolazioni
dei continenti dell’Africa, dell’Asia, dell’America e dell’Australia che
avevano diversi usi e costumi: dallo studio della flora e della fauna di queste
lontane regioni, si aggiunse lo studio della cultura, del linguaggio, dei
manufatti e della fisiologia degli esseri umani che vi abitavano.
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mercoledì 19 settembre 2012
Il sistema bancario italiano
Siamo il Paese che ha
inventato il sistema bancario, che è stato esportato in tutto il mondo sebbene,
nel corso dei secoli, abbia subito distorsioni che hanno portato all’attuale
crisi. Il nostro sistema bancario è comunque rimasto nel suo insieme sano,
solido, con un rapporto personale con la clientela; è e sarà il motore
dell’economia italiana. Le
banche in questo momento hanno bisogno della stessa benzina di cui hanno bisogno
i loro clienti, cioè la fiducia; devono riacquisirla, soprattutto in se stessi.
E’ necessario però che vengano
messe in campo strategie innovative di formazione, di eventistica e di
rifocalizzazione del business; soprattutto ne va alimentata la forza, in modo
da raggiungere ogni singola persona. Tutto questo bisogna farlo velocemente
perché non c’è più tempo: la situazione e il sistema possono deteriorarsi
repentinamente. Dobbiamo perciò agire in fretta, non con piani a lungo termine
ma prendendo in considerazione attività di pronto impatto che, naturalmente,
siano anche compatibili con il lungo termine. g. mascitelli
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Cosa centrano l'antropologia e la sociologia con la comunicazione finanziaria?
Molti di quelli che, come me, hanno fatto un corso
di studi vicino alla sociologia e all’antropologia sono stati CONQUISTATI dalla
visione suggerita dal relativismo. Chi ha un approccio culturale non può non
sapere e non considerare il valore di ciò che è relativo; abbiamo studiato che
non esiste una cultura assoluta ma tutto è relativo all’origine, al luogo, alla
condizione sociale, alla condizione antropologica in cui quella cultura si è
rivelata. Questa visione mi è servita molto nella costruzione e nella
pianificazione della comunicazione finanziaria perchè mi ha permesso di
comprendere meglio l'uomo.
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