venerdì 24 luglio 2009

Lo ‘spirito umano’ all’alba dell’etnografia digitale

Claude Lèvi-Strauss, antropologo e filosofo francese, conferì alla diversità e alla discontinuità della cultura, delle istituzioni, degli usi e delle tradizioni una ‘regolarità e una uniformità’ che spesso sfuggiva alle ricerche etnografiche. Riuscì così a sintetizzare con l’espressione ‘l’esprit humain’ queste caratteristiche universali, le regole che presiedono alla formazione della cultura, del linguaggio e dei rapporti sociali. Da questo parte Michael Wesch, antropologo del gruppo di lavoro di etnografia digitale dell'Università del Kansas, che si interessa all’impatto dei new media sull’interazione umana e al tipo di interazione umana ‘dentro’ i new media: dopo le ‘ricerche sul campo’ di inizio ‘900 inizia ‘l’analisi sociale sul web’. Siamo in presenza di un’etnografia digitale (o antropologia della rete)… Insomma l’antropologia può fare la differenza perché ne tiene conto.
In questo video diffuso da Wesch un bell'esempio di potenziale educativo, di uso della rete e anche di diffusione virale. Si chiama The Machine is Us/ing Us, la macchina siamo noi, anzi la macchina ci usa.

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