giovedì 13 gennaio 2011

100 anni di futuro

Avrebbe cent’anni se fosse ancora vivo il geniale e, possiamo ben dirlo, profetico inventore della definizione di "globale". Il canadese Marshall McLuhan, grande teorico delle comunicazioni e raffinato critico letterario, era nato nel 1911, morì nel 1980 e il suo libro chiave, Guerra e pace nel villaggio globale, risale addirittura al ‘69. In pieno dibattito e scontro sulla globalizzazione pochi sembrano ricordarsi di lui. McLuhan era partito da lontano nel definire le sue teorie, dalla cultura "orale-uditiva", come la chiamò, prima dell’invenzione della stampa. Si trattava di una cultura compatta almeno nel mondo occidentale che subì una trasformazione epocale quando, per rifarsi al titolo di un altro libro chiave di McLuhan, prese forma la "Galassia Gutenberg". McLuhan si servì addirittura dello shakespeariano Re Lear per indicare il momento decisivo di passaggio da un "mondo di ruoli" a un "mondo di mestieri".

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