Nell’esaminare la presunta realtà dei poteri magici, l’antropologo Ernesto De Martino ritiene centrale l’analisi della costruzione della realtà magica. A parere dello studioso, tutto ruota attorno al concetto di presenza intesa come “esserci nel mondo”, come la capacità di conservare nella propria coscienza le memorie e le esperienze fondamentali per reagire in modo adeguato ad una specifica situazione storica. Questo stato - l’esserci - è quello che l’uomo si sforza di istituire per sfuggire all’insopportabile idea del non esserci. La presenza può essere messa in crisi da situazioni estreme nella vita di un singolo individuo o della collettività, quali ad esempio la morte o gravi malattie. Così l’uomo, incapace di determinare azioni, sperimenta una crisi. Attraverso il magismo, dunque, l’uomo appagherebbe la sua urgenza di essere presente nel mondo.
venerdì 11 febbraio 2011
La continua lotta per la presenza nel mondo e il suo intreccio con le arti magiche
Nell’esaminare la presunta realtà dei poteri magici, l’antropologo Ernesto De Martino ritiene centrale l’analisi della costruzione della realtà magica. A parere dello studioso, tutto ruota attorno al concetto di presenza intesa come “esserci nel mondo”, come la capacità di conservare nella propria coscienza le memorie e le esperienze fondamentali per reagire in modo adeguato ad una specifica situazione storica. Questo stato - l’esserci - è quello che l’uomo si sforza di istituire per sfuggire all’insopportabile idea del non esserci. La presenza può essere messa in crisi da situazioni estreme nella vita di un singolo individuo o della collettività, quali ad esempio la morte o gravi malattie. Così l’uomo, incapace di determinare azioni, sperimenta una crisi. Attraverso il magismo, dunque, l’uomo appagherebbe la sua urgenza di essere presente nel mondo.
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