
A questa domanda non è facile rispondere anche se questo sembra essere il trend, concretizzando la
profezia di Asimov che nel 1951 immaginava testi separati dal supporto cartaceo e letti soltanto sugli schermi televisivi. Naturalmente c’è chi non si rassegna e si oppone fermamente a questo scenario, non essendo affatto affascinato dalle potenzialità dell’iPad.
Guido Viale, economista ed esperto di sostenibilità ambientale, sostiene che “la
cultura audiovisiva non si deposita, o si deposita solo flebilmente, nel costrutto mentale del recipiente; soprattutto
si rinnova ogni giorno,
cancellando o relegando nell’oblio quello che era stato detto o
comunicato solo ieri”.
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