mercoledì 28 luglio 2010
Les Archives du Coeur
Christian Boltanski, presente in questi giorni con la mostra 'Personnes' all'HangarBicocca, continua la raccolta di battiti del cuore che registra dal 2008 all’interno del suo progetto Les Archives du Coeur che conta già trentamila battiti di cuore registrati. L’archivio è finanziato da una fondazione che ha sede nell’isola giapponese di Teshima. Il progetto di Boltanski mira a creare un archivio dell’umanità custodendo i suoi battiti cardiaci. Citazione: "Non si può conservare nulla, salvare nessuno. Ogni persona è unica, ma in tre generazioni se ne perde il ricordo. Ho sempre cercato di lavorare su questo, sulla petite mémoire. Registrare il cuore di migliaia di persone è un modo per affermarne sia la presenza che l'assenza, in futuro". (Immagine: Christian BOLTANSKI, Pourim réserve.)
domenica 18 luglio 2010
Malinowski e le forme di scambio cerimoniale delle isole Trobriand
Un bellissimo post di Federica Digiorgio su Malinowski e le forme di scambio cerimoniale delle isole Trobriand…
giovedì 15 luglio 2010
La sinestesia è un fenomeno sensoriale/percettivo, che indica una "contaminazione" dei sensi nella percezione
Quando una stimolazione sensoriale viene percepita non solo dall'organo di senso interessato alla percezione, ma è in grado di suscitare anche sensazioni comunemente associate ad altri organi di senso, ci troviamo di fronte alla sinestesia che, nella sua forma comune, interessa ogni individuo. Vi sono, invece, persone che vivono l'esperienza di vere e proprie tempeste percettive di fronte a suoni ed a colori; tali soggetti sinestetici vivono esperienze sensoriali complesse e multidimensionali. Possono, ad esempio, seguire un brano musicale ed abbandonarsi al flusso d’immagini (sensazioni visive) e/o sensazioni tattili - e non solo - che l'ascolto della musica è in grado di suscitare. Altri soggetti percepiscono le parole, le lettere od i numeri come caratterizzati da tonalità dominanti di colori o serie particolari di bande colorate: a riguardo ne è caso emblematico il “Sonetto delle vocali” di Arthur Rimbaud. Recentemente, Sergio Pappalettera - artista milanese autore di numerose copertine dei maggiori artisti musicali italiani che in un corso IED di Milano ha guidato gli studenti alla realizzazione di una trentina di bandiere rappresentative di altrettanti brani musicali, ha affermato: “Nell’era tardo barocca si sperimentano i primi marchingegni visivo/sonori, come il mitico clavicembalo luminoso di padre Chastel, strumento pensato per “accordare” l’universo del suono con l’universo dell’immagine. Il processo sinestetico e le sperimentazioni e ricerche che mettono in relazione i suoni e le immagini è una strada da percorrere per rinnovare il nostro modo di comunicare e raccontare emozioni”.
(Nell’immagine: un quadro di Kandinskij dal titolo ‘In onore a una voce sconosciuta’, rappresentazione di una voce femminile sentita al telefono)
venerdì 9 luglio 2010
Audiovisivo soppianta libro?
A questa domanda non è facile rispondere anche se questo sembra essere il trend, concretizzando la profezia di Asimov che nel 1951 immaginava testi separati dal supporto cartaceo e letti soltanto sugli schermi televisivi. Naturalmente c’è chi non si rassegna e si oppone fermamente a questo scenario, non essendo affatto affascinato dalle potenzialità dell’iPad. Guido Viale, economista ed esperto di sostenibilità ambientale, sostiene che “la cultura audiovisiva non si deposita, o si deposita solo flebilmente, nel costrutto mentale del recipiente; soprattutto si rinnova ogni giorno, cancellando o relegando nell’oblio quello che era stato detto o comunicato solo ieri”.
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Memoria e vecchiaia secondo Bobbio
Norberto Bobbio affermava: “Il mondo dei vecchi – di tutti i vecchi - è il mondo della memoria… Alla fine tu sei quello che ricordi. Il pozzo della memoria a un’età come la mia è ormai tanto profondo che non riesco più a giungere sino in fondo, anche perché la luce per illuminarlo è diventata sempre più fioca”.
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Il marketing tribale di Bernard Cova
Ne “Il marketing tribale" edito in Italia nel 2003 da Il Sole 24 Ore, Bernard Cova sostiene che esso nasca in contrapposizione al marketing one to one: nell’ottica Europea, mediterranea e latina il consumismo, invece di tuffarsi nelle onde sfrenate della personalizzazione, dell’individualismo e dell’innovazione anglosassoni, dà luogo a un “ri-radicamento” attraverso la ricerca di comunità emozionali, legami sociali e radici comuni di tipo arcaico in seno a raggruppamenti che hanno sempre più le sembianze di tribù. “Il marketing one to one usa la relazione come un mezzo per giungere ad uno scopo - cioè arrivare all’individuo - mentre il marketing di tipo tribale fa della relazione il vero scopo e dell’emozione condivisa il mezzo per giungere a tale scopo” afferma Cova.
giovedì 8 luglio 2010
L'arte della memoria
L'arte della memoria, nell'Antichità e fino a tutto il ‘700, era una scienza come la matematica, la fisica, la medicina. Era una scienza con i suoi filosofi e i suoi scienziati che si perdeva nella notte dei tempi. Uno di questi scienziati era Raimondo Lullo, sebbene anche negli scritti di Sant'Agostino ci sia l'utilizzo delle tecniche mnemoniche. Spesso i filosofi immaginavano la memoria come uno scaffale, una cassettiera o una grande casa con tante caselle. Riuscivano a immagazzinare milioni di nozioni con la possibilità di tirarle fuori in ogni momento, ricostruendole dove le avevano incasellate nella loro testa. Questa scienza si è persa da quando utilizziamo la scrittura o la tecnologia per ricordare le cose, però nell'inconscio l'arte della memoria esiste ancora.
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