lunedì 9 gennaio 2012

La teoria di Nicholas Christakis sulla propagazione delle epidemie (sociali) nell’era della raccolta ‘massiva-passiva’ di informazioni

Nicholas Christakis, professore dell'Università di Harvard, è intervenuto nell’edizione 2010 di TED, a Cannes nel giugno 2011, in cui ha parlato della sua teoria, la scienza sociale computazionale, che serve a comprendere il propagarsi delle epidemie anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. In particolare, il professore americano ha studiato le regole matematiche, sociali, biologiche e psicologiche che regolano il tessuto umano e le reti che in esso vengono originate e si è poi concentrato sulle regole che governano la creazione di queste reti, le loro dinamiche e in che modo esse influenzano le nostre vite. Uno dei punti focali di questa teoria sta nella modalità in cui rilevare e soprattutto prevedere le epidemie (intese non soltanto in senso stretto ma riferite ad ogni contagio sociale), individuandone con largo anticipo lo scoppio dei focolai. Nella società le cose, sostiene Christakis, non si diffondono soltanto in maniera casuale ma attraverso reti, al cui centro si trovano alcuni individui; per rintracciare qualcosa che si propaga per la rete bisogna posizionare i sensori su questi individui perché l’epidemia insorge e infetta gli individui centrali prima degli altri. Attraverso di essi e il ‘paradosso dell’amicizia’ si ottiene la rilevazione di qualunque cosa si stia propagando per la rete. Per studiare il propagarsi dell’epidemia sono utili le fonti di informazione, l’interazione via email, le interazioni online, i social network e così via. Secondo Christakis questa è infatti l’era della raccolta ‘massiva-passiva’ di informazioni perché i dati vengono ottenuti passivamente, senza chiedere informazioni. Le nuove tecnologie, infatti, manifestano non solo chi parla con chi ma dove si trovano, cosa pensano in base a quello che caricano su Internet e quel che comprano in base ai loro acquisti. “E tutti questi dati amministrativi possono essere messi assieme ed elaborati per capire il comportamento umano in una maniera senza precedenti; possiamo usare queste conoscenze per migliorare la società e migliorare il benessere dell’umanità” conclude Christakis. PER SAPERNE DI PIU’.

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