giovedì 19 maggio 2011

La comunicazione all’interno dell’organismo non è di tipo gerarchico ma bidirezionale e diffuso


Questo articolo mi sembra molto intrigante nell'offrire nuovi punti di vista sul linguaggio e i suoi meccanismi. In questo caso la comparazione tra le cellule e la comunicazione a rete (senza avere le cognizioni tecniche per valutarne la veridicità) non è certo un anteprima. Con la PNEI viene introdotto nella nostra medicina Occidentale un concetto poco familiare per noi ma che rappresenta una pietra miliare, anzi direi un Dogma, della Medicina tradizionale Cinese e delle Medicine orientali in generale: cioè che l’uomo è uno, indivisibile, che il corpo è uno spazio, un luogo doveil pensiero permea ogni organo, ogni apparato, ogni scambio cellulare. Naturalmente, per lo stesso principio, vale anche l’opposto: tutte le molecole e i miliardi di scambi chimici, e di conseguenza energetici, che si generano nel nostro corpo, danno forma al pensiero e si evolvono in una forma mentale. La PNEI sostiene che la comunicazione all’interno dell’organismo non sia di tipo gerarchico ma bidirezionale e diffuso: quindi un network, una rete di informazioni, che si diffonde in tutto l’organismo senza il rispetto di una gerarchia.

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