"Gli occhiali di Heidegger", opera prima di Thaisa Frank. Ecco un breve spunto dal libro:
l filosofo Asher Englehardt, risponde al suo caro amico Martin Heidegger che gli confidava l’ennesima esperienza ‘estraniante’, questa volta riguardante i propri occhiali, che in una sorta di trance, non riusciva a riconoscere: “Non c’è niente di consistente su cui basarsi, Martin” scrive Englehardt “le tazze e gli occhiali e tutto quello che la gente 'fa' o 'ha' sono soltanto oggetti di scena che ci proteggono da un mondo iniziato molto prima che qualcuno sapesse a cosa servivano gli occhiali, e che esisterà molto tempo dopo che saranno scomparsi tutti coloro che se ne ricorderanno. Questo è uno strano mondo, Martin. Ma non potremo mai uscirne perché ci viviamo dentro, sempre”.
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