
Nel suo libro “
Oralità e scrittura” Walter
Ong riflette sulle differenze tra culture basate sull'oralità e culture basate sulla scrittura, giungendo a considerare la
cultura elettronica come un’oralità di ritorno, una “
oralità secondaria”: viviamo in un'epoca che non ha ancora metabolizzato del tutto le rilevanti innovazioni nelle
tecnologie della comunicazione e si ritrova ad affrontare altre ed altrettanto rilevanti evoluzioni (quella
digitale, il
computer e quella
telematica,
la Rete); scrive, ad esempio, Ong: “Solo ora, nell'era dell'elettronica, ci rendiamo conto delle differenze esistenti fra oralità e scrittura; sono state infatti le diversità fra i mezzi elettronici e
la stampa che ci hanno reso consapevoli di quelle precedenti tra scrittura e
comunicazione orale. L'era elettronica è anche un'era di oralità di ritorno, quella del telefono, della radio, della televisione, la cui esistenza dipende dalla scrittura e dalla stampa. La fase più recente della storia della comunicazione, la fase dell'oralità secondaria, dominata dagli strumenti della
tecnologia elettronica (il telegrafo, il telefono, la radio e la televisione), che hanno radicalmente trasformato i criteri di scambio delle informazioni producendo eccezionali conseguenze in tutti i settori della società e della cultura, ha, secondo Ong, sorprendenti analogie con quella più antica per la sua mistica partecipatoria, per il senso della comunità, per la concentrazione sul momento presente e persino per il ricorso all’uso di formule.
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