
Nelle pagine de
Il mondo magico, allo storicismo crociano,
de Martino oppone quello “storicismo eroico” che, rigettando l’
inerzia su cui riposava quello dei
crociani, si concentra esclusivamente sul “fare” e sul “plasmare” propri dell’uomo. Uno storicismo di questo tipo, che alla staticità preferisce l’attività e il progredire, deve necessariamente misurarsi col mondo magico: e non in maniera fine a se stessa, bensì per ampliarsi e prendere coscienza dei propri limiti. È per questo motivo che, ne Il mondo magico, de Martino mette costantemente a confronto il mondo magico con quello occidentale, che, tendenzialmente di stampo razionalista, si pone in opposizione nei confronti del primo: Croce ed
Hegel propugnano infatti un’assoluta superiorità della civiltà occidentale, in virtù della quale il confronto con le altre culture sarebbe inutile e ozioso; altre correnti filosofiche occidentali liquidano sbrigativamente il problema, ponendo sullo stesso piano tutte le culture; de Martino è invece fermamente convinto della grandezza della
civiltà occidentale, ma al tempo stesso ritiene che questa grandezza si manifesti proprio nella sua capacità (è la sola a possederla) di spingersi al di là delle proprie colonne d’Ercole, aprendosi al confronto con le altre
culture, apertura che ora più che mai diventa possibile grazie all’avvento delle
nuove tecnologie sul
web e alla tipica caratteristica dei
new media, che è quella di potersi interconnettere a vicenda con estrema facilità e velocità.
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