di Giuseppe Mascitelli
"Il Cigno Nero" è un libro scritto da Nassim Nicholas Taleb, autore arabo che mi ha colpito molto sopratutto per la sua formazione e per le competenze professionali acquisite negli anni. Infatti è stato un operatore di borsa ma è anche filosofo. Di seguito vi riporto un abstract del suo libro. Più avanti ritornerò a parlare di lui...
Cosa pensarono gli europei quando, giunti in Australia, videro dei cigni neri dopo aver creduto per secoli, supportati dall'evidenza, che tutti i cigni fossero bianchi? Un singolo evento è sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria. Ci ripetono che il futuro è prevedibile e i rischi controllabili, ma la storia non striscia, salta. I cigni neri sono eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street e il successo di Google. Sono all'origine di quasi ogni cosa, e spesso sono causati ed esasperati proprio dal loro essere imprevisti. Se il rischio di un attentato con voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le torri gemelle sarebbero ancora al loro posto. Se i modelli matematici fossero applicabili agli investimenti, non assisteremmo alle crisi degli hedge funds. Questo libro è dedicato ai cigni neri: cosa sono, come affrontarli, in che modo trame beneficio.
mercoledì 21 ottobre 2009
Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita
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giovedì 8 ottobre 2009
La 'mediologia' agli albori del concetto di tecnocreatività
di Giuseppe Mascitelli
"La mediologia è lo studio delle interazioni tra tecnica e cultura o per dirla in chiave antropologica, lo studio delle conseguenze simboliche delle rotture tecnologiche". Così è stata definita nel 1979 da Debray, filosofo e antropologo francese, la Mediologia. Essa non è una sociologia dei media; ma rappresenta un modo di guardare la cultura dal basso e di mettere in relazione due domini di realtà generalmente sconnessi quali, da una parte, il campo delle "idéalités" o delle produzioni culturali e, dall'altra, il campo delle produzioni tecniche. Ci troviamo di fronte ad una lettura antropologica del concetto di tecnocreatività.
"La mediologia è lo studio delle interazioni tra tecnica e cultura o per dirla in chiave antropologica, lo studio delle conseguenze simboliche delle rotture tecnologiche". Così è stata definita nel 1979 da Debray, filosofo e antropologo francese, la Mediologia. Essa non è una sociologia dei media; ma rappresenta un modo di guardare la cultura dal basso e di mettere in relazione due domini di realtà generalmente sconnessi quali, da una parte, il campo delle "idéalités" o delle produzioni culturali e, dall'altra, il campo delle produzioni tecniche. Ci troviamo di fronte ad una lettura antropologica del concetto di tecnocreatività.
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lunedì 5 ottobre 2009
Economia, cultura ed il principio di reciprocità: Va di scena 'Colazione a (Palazzo) Mezzanotte'
Karl Polanyi, uno dei padri fondatori dell'antropologia economia, è stato il primo a parlare del principio di reciprocità tra economia e cultura, arte e finanza. Partendo da questo presupposto la Prima Colazione a Palazzo Mezzanotte, che si terrà giovedì 8 ottobre 2009, cercherà di indagare su una nuova possibile sintesi tra due universi apparentemente così distanti. Ad una prima parte conviviale, seguirà la conferenza trasmessa su www.mediolanumchannel.tv dalle ore 9.30. Un 'meltin pot' di arte, musica, editoria - infatti - tra i diversi interventi previsti - Arnoldo Mosca Mondadori presenterà un'innovativa iniziativa editoriale - con la contaminazione tra il mondo della cultura e quello finanziario.
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